Anche quest’anno è andato

Siamo arrivati finalmente a dicembre il Natale si avvicina e dovremmo essere tutti un pochino più buoni, di certo più cauti nell’emettere sentenze.
Purtroppo è un fenomeno ricorrente che non accenna a placarsi, quando si parla di gente di Curva, di Ultras, di ragazzi che hanno il solo “difetto”, di amare profondamente la squadra del cuore, diventa un tiro al bersaglio. Quando si parla di noi (scusate se mi ci metto in mezzo, ma davvero non riesco a fare altrimenti...) si leggono articoli dei tipo: “viaggi allucinanti su treni nazionali, dove si respira oppio e da dove scendono gli Ultrà dell'odio!”.
Più che un treno di tifosi, pare si sia descritta una vecchia fumeria, di quelle che si vedono nei film, luci soffuse, atmosfera pesante e gente di tutti i tipi sdraiata sui lettini. Ma davvero siamo tutti così?
Spesso mi faccio degli scrupoli ed esami di coscienza, analizzo il comportamento dei ragazzi del Gruppo e di Curva e sinceramente non mi pare che la situazione sia questa. Ma allora quale è la verità?
Quella che si legge sulla carta stampata, cattiva, offensiva e fuorviante, oppure quella che si vede in altre occasioni, vedi preparativi e coreografie per partite importanti?
Insomma, quando c’è da evidenziare momenti negativi tutti si schierano fianco a fianco, quando invece c’è la possibilità di parlare di atteggiamenti positivi, devi andare a scavare tra le righe.
Non c’è solo droga, non c’è solo víolenza, ma c’è anche tanto spirito di sacrificio, tanta disponibilità, tanta voglia di non fare violenza, ma solo di partecipare.
Il derby ultimo come esempo va più che bene, anche se ci sono stati diversi aspetti di questa partita che meritano di essere trattati con attenzione. Non è stato un derby esaltante, ci aspettavamo tutti qualcosina di più da chi di dovere, ma evidentemente ancora non è aria...
Si è arrivati alla stracittadina in una maniera strana, creata quasi a dovere, con i cugini tranquilli e sereni, come chi (ma solo in apparenza) non ha nulla da perdere e si gioca la partita con estrema umiltà; dalla parte giallorossa invece l’opposto, l’aria tesa e drammatica di chi ha paura, la scarsa convinzione nei propri mezzi e il ricordo di qalcosa che ancora brucia. Una condizione psicologica non ottimale direi, che riguardava alcuni giocatori e che alla fine ha coinvolto anche quelli che invece la partita se la volevano giocare sul serio.
Non ci voleva nulla a vincere questo derby e invece lo stavamo perdendo di nuovo, una rete in contropiede con loro in inferiorità numerica (!), una rete siglata in piena tranquillità, visto che il n. 10 stava solo soletto. Ma comunque un solo tiro, uno soltanto!!
La Roma invece, nonostante tutti i problemi prima descritti e ben visibili dagli spalti, aveva il merito di spingere un pò di più, in maniera non travolgente ma almeno ci provava. E’ un vero peccato cercare il gol con convinzione solo quando si è in svantaggio (vedi Verona ...), non sarebbe meglio il contrario?
Gioco latitante a parte, qualcosa si è visto, e lo spettacolo organizzato dalla Curva Sud (stavolta tifosi e non teppisti, alla prossima chissà...) è stato davvero più che buono, peccato solo che non gli sia dato il giusto risalto come meritava. Una scenografia che non si è fatta da sola, ma che è costata oltre che “diversi soldini”, anche tante nottate in bianco, tanto lavoro serio e continuo. Uno spettacolo organizzato tra non poche difficoltà, una trovata spiritosa che ha riguardato la storia di Roma, dalla nascita all’impero, che ha visto scendere in campo (in senso metaforico) Romolo e Remo, Giulio Cesare, il Senato, le Sabine e un gregge di pecore.
Il tutto accompagnato da colonne romane, da tende di accampamento, da immagini di monumenti della città Eterna (qualcuno dirà copiati, ma non è colpa di nessuno se la Romanità è roba nostra...), da una frase in latino che non ha rispecchiato affatto ciò che poi si è visto e da un conclusivo SPQR, coi colori originali che tutto il mondo conosce: il rosso e il giallo.
Ma allora non siamo solo teppisti, drogati e violenti, ma a volte anche degli esseri umani che manifestano in maniera civile e ironica tutto un modo di essere.
Qui però devo spezzare una lancia a sfavore, perché le critiche quando sono giuste non devono guardare in faccia nessuno.
Cosa è accaduto al derby, dalla reteb dei cuginastri al pareggio? Ce lo ricordiamo tutti vero? Non è stata una visione esaltante, una rete e tutto si ferma, una rete e la gente si siede, una rete e da Ultrà si diventa tifosi compassati, no, non è possibile!
La Sud è un mito che noi dobbiamo onorare, non col silenzio e la rassegnazíone, ma con la rabbia di chi non ci sta a paerdere, uno come il solito n. 4 che continua a dare l’esempio a tutti, non con le chiacchiere, ma coi fatti.
Il significato della parola Ultras è stato snaturato da un sottile e pericoloso cambiamento che oramai è diventato un obbligo morale, l’essere Ultras oggi è strettamente legato allo spettacolo che bisogna organizzare per forza. Ma questo che fa, si contraddice, direte voi?
E invece no, nessuna contraddizione, facciamo spettacoli (se è proprio necessario), stupiamo pubblico e giocatori, sacrifichiamoci e spendiamo soldi, ma non limitiamoci solo a quello.
Noi rappresentiamo la Sud e dobbiamo dimostrarlo, non solo con mega-spettacoli, ma anche alla vecchia maniera, cantando cioè per 90 minuti (tanto dura una partita...) e sopratutto quando si è in svantaggio, quelli del Bayern ancora ne parlano...
Alla rete laziale mi sono guardato intorno e ho visto che a cantare eravamo rimasti in pochi, tutto il resto aveva già alzato bandiera bianca, tutti seduti, tutti pensierosi, ma la Curva che fine aveva fatto?
Abbiamo tirato avanti la carretta lo stesso, stringendo i denti e sfumando l’ultimo rantolo di voce, ma alla fine la nostra fede è stata premiata.
Al pareggio tutti di nuovo Ultrà, in piedi a cantare, ma dentro di me sapevo che quella rete era nostra, di quei dieci pazzi che nonostante tutto non si erano arresi.
Ripenso a tutti i nostri tifosi di fuori che già darebbero non si sa cosa per vedere una partita qualsiasi, figuriamoci il derby, e noi che abbiamo la possibilità invece cosa facciamo?
La risposta la dovremo dare al derby di ritorno, almeno noi come tifosi.
Auguro a tutti un Buon Natale e che il 1990 non sia avaro di gioie per tutti gli innamorati della Magica Roma.

Malfatti Stefano
Commando Ultrà Curva Sud
Vecchio Cucs

Indietro